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  /  Andrea Veneri

Andrea Veneri

_DESCRIZIONE PERSONALE
Classe 1986, personalità dinamica ed esplosiva mi avvicino
all’ambiente della danza per caso all’età di 19 anni, ignaro del
fatto che non avrei più lasciato questo mondo.
Laureato in Urbanistica Pianificazione Territoriale ed
Ambientale, scelgo di fare della mia passione il mio lavoro,
cambiando completamente strada (o quasi).
Attualmente mi occupo di coreografia e di formazione in Italia e
all’estero.
_COME MI SONO APPASSIONATO ALLA DANZA
Dopo essere stato un pallavolista a livello agonistico fino ai 18
anni, scelgo di interrompere la mia carriera di giocatore e
mettermi alla ricerca di un qualcosa che potesse appagare non
solo la mia attitudine al movimento ma anche il desiderio di
esplorare lo spirito e la mente.
Il primo approccio è avvenuto con il Breaking, ero stupito dalle
evoluzioni che i b-boys erano in grado di fare e adoravo il loro
senso di libertà, cosi inizio a frequentare alcuni ragazzi nella
mia città che erano soliti incontrarsi e allenarsi in strada,
danzavamo per ore alla ricerca di evoluzioni originali a ritmo di
musica.
Trascinato dalla curiosità per la materia comincio a seguire
lezioni di danza hip hop amatoriali ma la mia sete di
conoscenza e l’insaziabile voglia di imparare mi portano a
sfruttare qualsiasi opportunità formativa in Italia e all’estero.
All’età di 21 anni volo per la prima volta oltreoceano direzione
Los Angeles, concretizzando quello che sembrava essere solo
un sogno.
È li che ho avuto davvero modo di vivere e apprezzare la
cultura e la danza hip hop nelle sue espressioni più alte e
autentiche, decidendo da quel momento in poi di dedicarmi
completamente allo studio di questo genere di danza.
_GLI OSTACOLI CHE AVETE SUPERATO
Come ogni grande passione che si rispetti, pero non c’è solo
piacere e divertimento, ma anche sacrifici ed ostacoli da
superare.
Uno su tutti, la difficoltà nella nostra società di vivere di danza,
di affermarsi ed essere rispettati e riconosciuti come
professionista.
_COSA VI HA SPINTI A PERSEVERARE
Nonostante tutto, specialmente dopo questi anni di pandemia,
che hanno messo a dura prova molti settori, due sono state le
ragioni principali che non mi hanno fatto mollare.
La prima, anche se può sembrare banale, in realtà è molto
semplice: non ho nessuna intenzione di vivere di altro e fare
altro.
Ho investito per anni nella danza , è questo quello che
continua a stimolarmi ed appagarmi e quindi voglio continuare
a fare questo lavoro.
La seconda, e qui faccio un nome, Rob Rich (fondatore e
coreografo della Richfam di Los Angeles di cui faccio parte dal
2014), un esempio e un modello che è stato determinante nella
mia formazione e che mi ha trasmesso la forza e la volontà per
non mollare mai in nessuna situazione.
_PERCHE’ AVETE SCELTO LA VOSTRA MATERIA
Prima quando ho parlato della scelta di cambiare strada
rispetto il mio percorso universitario ho detto e lasciato in
sospeso un “quasi”.
L’hip hop come cultura e come forma di danza nasce e si
sviluppa in strada, ed è proprio la città il palcoscenico naturale
si questo stile di danza, tant’è che si parla spesso di danze
urbane o danze di strada per indicare un insieme di stili che si
sono sviluppati al di fuori delle scuole di ballo tradizionali.
Il connubio tra l’architettura della città e il movimento
corporeo, tra gli spazi urbani e le danze di strade rappresenta
quindi un naturale binomio che ha da subito suscitato il mio
interesse e che da anni è per me materia si studio e di ricerca,
che ho il piacere di condividere e trasmettere nel mio lavoro.